Colloquio di Selezione: Come Gestirlo al Meglio

Candidato

Il colloquio di selezione del personale è un incontro strutturato orientato alla conoscenza reciproca e allo scambio di informazioni, in relazione ad un’ipotesi di collaborazione professionale.

§ Una definizione di selezione del personale

Il colloquio di selezione è un Insieme di attività che consentono la scelta di n. candidati idonei fra un numero più ampio di candidature, a fronte di n. posizioni aziendali aperte da ricoprire. Si basa sul concetto che qualsiasi lavoro, per essere eseguito con risultati soddisfacenti per entrambe le parti in causa, richiede il possesso nella persona di un insieme di qualità, caratteristiche, interessi, aspirazioni.

§ Il colloquio di selezione del personale

Non è né un esame né una situazione nella quale bisogna recitare la parte del candidato perfetto. Tu come candidato ed il selezionatore quale rappresentante dell’azienda, portate avanti una valutazione per verificare se:

– tu hai le caratteristiche adatte per quel lavoro;

– il lavoro in questione corrisponde alle tue caratteristiche ed ai tuoi interessi.

§ La preparazione al colloquio

Abbiamo risposto alla telefonata, abbiamo fissato data, ora e luogo del colloquio, ci siamo assicurati di avere capito bene tutto, abbiamo chiesto il nome della persona con cui faremo il colloquio, ci siamo segnati anche il nome della persona con cui abbiamo parlato, ora ci prepariamo. “Non avrai MAI una seconda occasione, per fare una buona prima impressione”. Questo pensiero racchiude in sintesi l’importanza di partire bene.

Puntualità. E’ il nostro primo biglietto da visita, arrivare in orario. Attenzione; arrivare in orario significa non solo non arrivare in ritardo (neanche di 5 minuti, in caso telefonare per avvisare. Questo deve accadere per ragioni serie ed assolutamente impreviste, non perché ce la siamo presi comoda), ma anche evitare di arrivare troppo in anticipo. E’ 0K arrivare qualche minuto prima, attendere l’orario stabilito (magari non davanti la porta, con l’occasione ci possiamo prendere un caffè al bar vicino) ed entrare. Se non siamo sicuri dei tempi, del luogo, possiamo fare un sopralluogo il giorno prima, per vedere dove esattamente dobbiamo andare e fare un calcolo dei tempi.

Aspetto esteriore. Fatte salve alcune professioni, in cui è concesso un abbigliamento “eclettico”, è importante presentarsi in modo pulito ed ordinato. Attenzione che gli abiti che portiamo (giacca e cravatta per i ragazzi, un tailleur con giacca accollata e con gonna sotto al ginocchio per le ragazze) siano “comodi” non starci dentro impacciati. La camicia ben stirata e le scarpe pulite. Capelli ordinati, complementi d’abbigliamento non vistosi o eccessivi. In una parola; sobrietà.

Prepararsi rispetto all’azienda. Presentarsi al colloquio con delle informazioni relative all’azienda. Con una rapida ricerca su internet possiamo avere le informazioni fondamentali sul business dell’azienda, sulla mission e vision, sulla sua struttura e presenza sul territorio, etc. Questo a conferma del fatto che non siamo lì senza sapere bene perché, bensì siamo realmente interessati a lavorare per quella azienda.

Prepararsi rispetto alla posizione offerta. Presentarsi al colloquio sapendo per quale posizione siamo stati convocati, leggendo con attenzione l’annuncio al quale abbiamo risposto (in caso di candidatura in risposta). Prepararsi qualche domanda in merito, da porre verso la fine del colloquio.

Prepararsi rispetto a se stessi. Conoscere e saper parlare di sé e di quanto abbiamo scritto nel nostro curriculum vitae. Presentarsi al colloquio con una scaletta già provata, allenarsi a parlare di sé, organizzare un discorso di minimo un paio di minuti nel quale dare una panoramica del proprio percorso professionale e/o di studi. Importante. non eludere o rispondere in modo evasivo alle domande del selezionatore.

§ Durante il colloquio

Sincerità. E’ importante essere consapevoli delle proprie capacità e dei propri margini di miglioramento; dare delle informazioni non veritiere (tipo sul livello di conoscenza delle lingue straniere o sull’utilizzo del pc o di programmi specifici richiesti per una particolare posizione) significa compromettere gravemente il buon esito del colloquio. Alla prima verifica, ad esempio con un colloquio in lingua o una prova tecnica, le informazioni passate saranno poste a verifica.

Ascoltare. La tensione dell’incontro, proporzionale alle aspettative che abbiamo in merito al buon andamento e risultato finale del colloquio, può indurci in tentazione. E’ molto importante riuscire a gestire questa tensione, che di per sé indica interesse e motivazione. Alleniamoci ad ascoltare fino all’ultima parola quanto ci viene detto dal selezionatore, aspettiamo che finisca di porci la domanda, possiamo prendere un paio di secondi per raccogliere le idee e dare una risposta completa. Importante; evitare di rispondere prima ancora che il selezionatore abbia finito di parlare.

Postura e Gestualità. Una buona parte della comunicazione è data dalla comunicazione non verbale, ovvero tutto ciò che è ulteriore al contenuto verbale (la comunicazione non verbale è il modo in cui siamo seduti, come diamo la mano al selezionatore, come – se – guardiamo la persona che abbiamo davanti, come parliamo, se strillando o al contrario sottovoce, etc.). E’ importante stare seduti “comodi” non sprofondare nella sedia né rimanere con la schiena staccata dallo schienale: evitare di dondolare sulla sedia o di “spalmarsi” sulla scrivania del selezionatore: gesticolare in modo composto e misurato, a sottolineare quanto stiamo dicendo: parlare senza strillare e senza bisbigliare, con una velocità “di crociera” senza rincorrere le parole e senza eccessiva lentezza. Guardare la persona con cui stiamo parlando, senza fissarla insistentemente.

Potere Personale. Un aspetto del colloquio di selezione che viene poco considerato è il seguente; come è vero che noi cerchiamo un lavoro, è altrettanto vero che le aziende che aprono un processo di ricerca e selezione hanno necessità di personale. Quindi noi per l’azienda siamo importanti. Siamo nella possibilità di scegliere e decidere se l’offerta che ci viene avanzata è o meno di nostro interesse.

Al fine di poter scegliere con cognizione di causa e, al contempo, dimostrare interesse per la proposta, possiamo porre al selezionatore (a titolo di esempio) le seguenti domande: mi potrebbe parlare dei progetti nei quali ultimamente è stato impegnato chi ha lavorato in questa posizione organizzativa; può darmi ulteriori specifiche del lavoro (chi è il diretto superiore, quale è l’ambiente di lavoro, gli orari previsti, etc.); quale sviluppo di carriera è previsto per questa posizione; la sede di lavoro è questa?

Varie ed Eventuali. Portare con sé una copia aggiornata del proprio curriculum, portare con sé una cartellina con annessi fogli di carta per prendere appunti, portare con sé una penna.

Attenzione! Nel primo colloquio è cosa buona e gradita evitare di porre domande relative all’aspetto economico. In generale, è bene porre queste domande solo dopo aver ricevuto una proposta di collaborazione.

§ Dopo il colloquio

Non tartassate di telefonate il selezionatore o la società di selezione incaricata. E’ 0K fare una telefonata dopo un paio di settimane, per chiedere se ci sono novità e confermare l’interesse per la posizione.

– Inviate una mail di ringraziamento dopo il colloquio.

– Preparatevi a un eventuale secondo colloquio, chiedendovi anche se, veramente, siete interessati alla proposta lavorativa.

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Fonti: “Orientare” di Giorgio Sangiorgi – Isedi / “Il Colloquio di Lavoro” – Le Guide di Job24

Immagine: FreeDigitalPhotos.net – Autore: renjith krishnan